"Che il potere delle immagini sia cresciuto a dismisura è sotto gli occhi
di tutti. Con l'avvento dei nuovi media, la loro produzione è cresciuta
vertiginosamente e la loro circolazione è così pervasiva da scandire
ogni momento della nostra vita. Solo negli Stati Uniti ogni due minuti
vengono scattate più fotografie di quante se ne siano realizzate
nell'intero XIX secolo, e ogni mese vengono caricati sul web novantatre milioni di selfie, per non parlare dei milioni di nuovi video postati
quotidianamente sui social. II mondo di oggi, sempre più giovane,
urbanizzato, connesso e surriscaldato, ci appare inevitabilmente ridotto
in frantumi. L'immagine stessa della Terra - non più quella compatta
sfera di marmo blu immortalata nel 1972 dallo scatto analogico degli
astronauti dell'Apollo 17 - ci viene presentata attraverso un mosaico di
foto satellitari che ne ricompongono una forma molto fedele nei
dettagli ma di fatto "virtuale", perché non più legata a un unico luogo e
tempo. Come possiamo allora reimparare a guardare un mondo che
innovazioni tecnologiche, sconvolgimenti climatici e politici hanno
trasformato radicalmente nel giro di pochi decenni, e che continua a
mutare sotto i nostri occhi a una velocità insostenibile? Nicholas
Mirzoeff esplora il modo in cui diamo forma alle immagini e come queste,
a loro volta, plasmino la nostra esistenza, scatenando profondi
cambiamenti politici e sociali. Nel farlo, l'autore distilla un vasto
repertorio di scritti teorici - da John Berger a Walter Benjamin, da
Michel Foucault a Gilles Deleuze - ed esamina in una prospettiva storica
numerosi fenomeni della cultura contemporanea, muovendosi tra diverse
discipline e contesti geografici. Dal selfie, una forma di autoritratto
non più appannaggio esclusivo delle élite ma strumento con cui la
maggioranza globale dialoga con se stessa, ai droni, che hanno
sostituito i generali nell'arte di visualizzare la guerra, Come vedere
il mondo è una mappa essenziale per orientarsi nel mare di immagini in
cui siamo immersi".
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