"Qual è il nostro sguardo sulla guerra? In che modo i nuovi media hanno
trasformato i conflitti e hanno mutato il nostro modo di guardare gli
eventi bellici rispetto al XIX secolo? Che rapporto esiste tra la
percezione (o la crescente anestesia) in relazione alla violenza bellica
e i media che la mostrano (o la rimuovono)? Le guerre da sempre sono
portatrici di violenza, sangue, morte; sono situazioni nelle quali
prendono corpo di volta in volta modi concreti di intendere lo spazio
politico, in cui si realizza uno specifico modo di vivere dell'uomo. A
un secolo dallo scoppio della Prima guerra mondiale - la prima guerra
fotografata in massa, in modo diffuso e dissonante -, a settant'anni
dalla Liberazione e dalla chiusura dei campi di sterminio, questa
raccolta di studi intende tornare a riflettere su alcuni momenti
fondamentali di trasformazione della guerra all'interno della storia
contemporanea, a partire dalle immagini cui tali eventi bellici sono
connessi. Se le guerre sono i luoghi di esplosione della violenza pura,
le immagini ci aiutano a capire se e come i paesaggi che hanno preso
forma intorno al fuoco della guerra sono cambiati nel corso del tempo.
Le immagini danno un volto alla guerra, indicano il senso (e l'assenza
di senso) di un conflitto, in modo consapevole o meno sono prese di
posizione politica nella storia".
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